Confini

é la storia di uomini che ascoltandosi si sono ri-conosciuti.
E' la storia di un pensiero, un pensiero che ha fatto grandi,
coraggiosi e solitari gli animi.
E' la trama di un passato che ha trovato un modo nuovo per essere futuro.
E' la storia di un percorso, rettilineo fino all'Orizzonte.
Confini è
il dubbio, davanti alle certezze ottuse.
Confini é
l'immagine di un futuro costruito sulla storia che narriamo.
Confini è
quello in cui crediamo, la forza delle idee che si trasformano in azioni,

è la politica che si fa coerenza.
Confini è
un un punto di partenza.
Cominciare con l'immaginare il futuro, con ci
ò che potrebbe essere,
lavorare con impegno per realizzare quello che deve accadere.
Restituire all'azione politica il senso della prospettiva
affinch
é si schiudano alla vista nuovi e inaspettati orizzonti
Individuare col pensiero le linee di confine del noto per travalicarle.
Sfidare i totem e i tab
ù del pensiero conformista.
Riconoscersi in tutto ci
ò che specifica esaltando le differenze,
rifiutare ci
ò che omologa e massifica.
Anelare a farsi uguali solo in saggezza e conoscenza.
Aderire ai Valori in cui si crede e praticarli, prima ancora di dichiararli.
Coltivare la memoria, nella coscienza che solo su salde radici
pu
ò esservi solida crescita.
Premiare la qualit
à, il merito, la voglia di misurarsi, di competere con lealtà.
Apprezzare chi ci sfida fissandoci negli occhi
e rendergli l'onore delle armi dopo averlo sconfitto.
Coltivare la propria "destrezza",
non barattare mai la libertà
in cambio di protezione,
n
é tramare nei corridoi dei palazzi, avendo scelto di essere uomini di Verità.
Sbarrare il passo ai giovani nati vecchi
che vaneggiano solo di congiure generazionali,
a quanti credono che il prezzo del dare sia sempre pi
ù alto di quanto possono.
Non desiderare di militare a vita in una carica o di annidarsi in una poltrona.
Mettersi in discussione e mai anteporre il proprio "particulare" all'interesse generale.
Opporsi, infaticabilmente, ai mercanti del potere,
ai dispensatori di favori immeritati,
ai collezionisti di medagliette ed agli elargitori di premi fedelt
à.
Sentire, nel cuore, che ci
ò che unisce è bene, che ciò che separa è male
e comportarsi di conseguenza, fidando sul valore dell'esempio.
Non tradire mai e tener fede alla parola data.
Apprezzare il talento dell'altro ed aiutarlo a svilupparlo.
Saper accogliere, con la gratitudine di chi sa di essere stato scelto dall'altro
solo perch
é ci si è dimostrati migliori e non con la cinica spocchia degli imbonitori.
Riconoscere un capo perché è
il solo che non ci chiederà mai
di fare ci
ò che non vorremmo mai fare e restargli fedeli.
Questo è
Confini.

Napoli, 21 ottobre 1994